Cultura, housing e welfare al centro della tappa comasca de Il Filo tour
Le cooperative del comasco al centro della giornata associativa appena conclusa (3 ottobre 2023) con visite alle realtà del territorio, incontro con le associate e tavoli di confronto con le istituzioni.
Favorire lo scambio di buone pratiche per creare filiere flessibili e intergenerazionali, dall’alto valore economico, sociale ed ecologico. Questo l’obiettivo del Filo tour di Legacoop Lombardia che sta attraversando la regione, nella mattinata di ieri presso la Villa Gallia di Como. Ad aprire il dibattito dell’ottava tappa il Presidente di Legacoop Lombardia Attilio Dadda, che ha condiviso con la platea spunti di riflessione per filiere integrate orizzontalmente. Commutazione delle idee e contaminazione: per rilanciare il dinamismo dello scenario cooperativo è indispensabile operare in una dimensione di scambio continuo, tanto nel rapporto con le istituzioni che in quello intracooperativo. Il partenariato tra pubblico e privato e una finanza integrata devono essere punto di partenza per una nuova progettazione sociale, soprattutto in questioni dirimenti come quella dell’abitare.
Tra le buone pratiche di rigenerazione del tessuto urbano, l’esperienza teatrale della cooperativa Mondovisione: il teatro San Teodoro di Cantù dal 2011 ospita, oltre al regolare cartellone di stagione, iniziative di formazione teatrale, danza, e altre discipline per tutte le fasce di età, offrendo ai suoi cittadini una programmazione unica.
In sede di assemblea, tante le voci del territorio: in apertura il Prof. Gianluca Ruggieri, ricercatore presso l’Università dell’Insubria, con cui sono state portate avanti alcune riflessioni sul contesto climatico, il ruolo di soci, cooperative e imprese nella transizione ecologica, la questione energetica e il supporto che la ricerca universitaria può offrire ai suoi cittadini per ottimizzare il processo di decarbonizzazione. Non solo tecnologia: nel monumentale processo di ridefinizione delle strutture, è indispensabile tenere conto dei differenti e molteplici fattori, tra cui il ruolo della politica, il livello di formazione, gli investimenti possibili, il ruolo dei mezzi di formazione. Fondamentale che la cooperazione giochi un ruolo decisivo nella scelta di un modello di transizione, formando nuovo personale altamente qualificato in tutti gli ambiti strettamente interconnessi, dall’efficientamento energetico all’elettrificazione, dalle reti di trasmissione alla gestione della domanda.
Tra le altre, ha contribuito a ricostruire il variegato tessuto cooperativo comasco la cooperativa Progetto Sociale, che da anni si occupa di servizi alla persona, sottolineando l’importanza delle commistioni con il settore profit, così che la crescita della comunità e la risposta al bene comune possa diventare una responsabilità condivisa.
Renato Brenna, presidente della cooperativa Coop Casa Como, ha infine evidenziato l’importanza di una conoscenza capillare del territorio, affinché la rigenerazione urbana non sia un processo sterile, che troppo spesso altera in misura considerevole il tessuto sociale, generando contrasti e minando la sopravvivenza delle piccole realtà urbane, locali e artigiane.
Il territorio, con le sue complessità e specificità, è stato al centro anche dei tavoli di confronto con le istituzioni: all’incontro in plenaria con le cooperative associate Legacoop Lombardia sono seguiti gli incontri istituzionali con il Sindaco di Como Alessandro Rapinese, il Presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca e con il Segretario Generale della Camera di Commercio Como-Lecco, Giuliano Caramella, per avviare processi di sinergia con la pubblica amministrazione e incrementare la coprogettazione.
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