Attilio Dadda, presidente di Legacoop Lombardia e membro del board ICA è intervenuto alla Global Cooperative Conference 2024 dell’International Cooperative Alliance tenutasi a Nuova Delhi dal 25 al 30 novembre 2024.
Riportiamo di seguito il testo dell’intervento di martedì 26 novembre all’interno del panel Positioning Cooperatives in Global Policy, un’occasione di condivisione con il movimento cooperativo globale dei risultati ottenuti dall’Alleanza delle Cooperative Italiane nel contribuire ai lavori del G7 a presidenza italiana tramite il gruppo di consultazione C7.
È un grande onore per me partecipare a questo panel, portando l’esperienza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, che negli ultimi anni ha lavorato con impegno per rappresentare le istanze del movimento cooperativo globale nei contesti del G20 e del G7 durante la presidenza italiana.
Come molti di voi sanno, la rotazione della presidenza nei forum internazionali, come il G20, il G7 e le Conferenze permanenti – penso, ad esempio, alla COP sul cambiamento climatico – gioca un ruolo cruciale, in particolare per quanto riguarda l’impostazione dell’agenda. In questi frangenti, l’azione del movimento cooperativo del paese che detiene la presidenza risulta determinante: non solo per la connessione con le istituzioni nazionali, ma anche per le alleanze che si possono costruire con altri attori della società civile e del mondo imprenditoriale, i quali sono chiamati a coordinare il contributo delle proprie associazioni internazionali verso le riunioni governative. Infatti, durante il G7 e il G20 vengono convocati i gruppi Civil 7, Civil 20, Business 7 e Business 20, i quali portano le proprie istanze attraverso comunicati ufficiali.
L’Alleanza delle Cooperative Italiane ha cercato attivamente di contribuire a questi dibattiti sin dal G20 in presidenza italiana nel 2021 e del G7 a presidenza Italiana del 2024. Siamo entusiasti di vedere che anche altri movimenti cooperativi, come quelli dell’OCB, stanno portando avanti un lavoro eccellente in preparazione del G20 sotto la presidenza brasiliana di quest’anno.
È fondamentale che questo sforzo avvenga in modo complementare, coordinato e sinergico con le azioni di advocacy a livello globale promosse dal segretariato dell’ICA. È necessario uno sforzo di coordinamento per garantire una fluida circolazione delle informazioni tra i membri dell’ICA e per assicurarci che nei tavoli negoziali vengano portate le istanze di maggior interesse globale per il nostro movimento.
Tuttavia ci sono sfide significative da affrontare e questa Conferenza rappresenta un’ottima opportunità per avviare riflessioni costruttive. Uno degli argomenti da considerare è la natura del nostro movimento: siamo imprese e, pertanto, dobbiamo avere una presenza nei tavoli “Business”, ma al tempo stesso siamo anche un elemento cruciale della società civile, il che richiede un ruolo attivo nei tavoli “Civil”. Il nostro posizionamento e la nostra capacità di allearci con altri attori della società sono fondamentali. Dobbiamo affrontare la sfida di presidiare entrambi i tavoli perché la nostra natura corrisponde esattamente alla nostra identità cooperativa, ai suoi principi e valori, e ad un’idea di rappresentanza che guarda oltre gli interessi delle imprese, includendo i bisogni delle persone, un’idea di paese e di società, oltre che un’organizzazione economica.
In questo contesto, stiamo lavorando intensamente, sia in Italia che in Europa, per riposizionare il movimento cooperativo come cuore e guida dell’economia sociale. Senza dubbio la cooperazione ha contribuito a rendere l’economia sociale centrale nelle attuali politiche europee per lo sviluppo ed è qui importante sottolinearlo. Anche alla luce della capacità di reazione e tenuta che le cooperative hanno dimostrato difronte alle più recenti crisi economiche.
Un altro tema strettamente connesso è l’approccio alla vasta gamma di questioni da affrontare, come nel caso del G7, che spaziano dalla pace alla salute, dall’alimentazione al clima e all’energia, fino alle emergenze umanitarie e alle migrazioni. È chiaro che – in quanto movimento presente in ogni settore economico e capillarmente radicato nelle comunità – avanziamo risposte e richieste per ciascuna di queste sfide. In collaborazione con l’ICA, abbiamo cercato di portare le nostre istanze e soluzioni nei dibattiti, partecipando attivamente ai sette gruppi tematici del C7 con un’équipe di esperti del nostro settore.
Il nostro movimento non può tuttavia limitarsi a rispondere alle sfide: deve essere consapevole del proprio potenziale di mobilitazione e impatto a livello globale, particolarmente nella definizione di un futuro giusto, equo e resiliente. La cooperazione come forma di impresa è essa stessa una sfida oggi, che necessita di alleanze strategiche sia con le istituzioni – che devono impegnarsi a sostenerne lo sviluppo e la crescita – sia con altri attori della società civile e dell’impresa, con cui co progettare e attivare impegni comuni a livello globale.
Non è un caso che i temi dell’identità e dello “shaping the future” siano centrali nella Strategia ICA 2025-2030. Le cooperative hanno la forza di trasformare queste ambizioni in proposte concrete, di dare forma e sostanza ai sogni.
È un processo complesso, ma abbiamo l’opportunità unica dell’attenzione globale garantita dall’Anno Internazionale delle Cooperative. Inoltre, il lavoro che i nostri colleghi canadesi e sudafricani svolgeranno nel 2025 per i prossimi G7 e G20 sarà un tassello fondamentale di questo percorso.
A loro e a tutti noi, buon lavoro cooperativo.
27 Novembre 2024
