La cooperativa di abitanti milanese condivide online la pubblicazione del bilancio sociale 2019-2020, in attesa della copia cartacea a settembre. Due anni di progetti cooperativi vecchi e nuovi, con approfondimento sul periodo storico che abbiamo vissuto e ancora viviamo, segnato dalla emergenza sanitaria, le sue ripercussioni e gli strumenti, le strategie messe in campo da DAR.

“Le città non sono fatte di abitazioni ma di abitanti”. Per la cooperativa DAR=CASA – che quest’anno celebra il suo trentennale – non è solo teoria ma pratica costante è continua perché la casa non è vista solo come un tetto sulla testa ma anche come “un sistema di relazioni e un percorso di integrazione nel quartiere”.
Per rivivere due anni di progetti, strategie e visioni la cooperativa ha condiviso online il proprio Bilancio Sociale 2019-2020 come restituzione di un’attività trasversale e complessa, orientata sempre a rispondere ai vari bisogni abitativi che la cooperativa intercetta. Come sottolinea la Presidente Sara Travaglini nella nota introduttiva al documento: “questa attività è possibile solo grazie a una struttura operativa capace di rispondere in maniera flessibile e trasversale alle nuove esigenze della base sociale e alle sollecitazioni che vengono dai nostri partner, istituzionali e non, con i quali proviamo a costruire risposte diversificate nel campo dell’abitare sociale”. Confermando una capacità, tutta cooperativa, di reinterpretare e riorganizzare, parole chiave dell’ultimo anno pandemico.
Il documento mette in luce le progettualità, competenze e sfide che attendono la cooperativa: dai progetti di abitare solidale e giovanile (Milano2035, Foyer di Cenni) alla gestione sociale integrata (Moneta), dall’esperienza della gestione della morosità alla collaborazione con l’ente pubblico (Residenza Sociale) fino ai nuovi progetti come Cascina Merlata e Carbonia 3, quest’ultimo nato per rispondere ai bisogni abitativi sia di famiglie in emergenza sia di giovani studenti o lavoratori precari.

Al centro dell’attività di sviluppo della cooperativa, come sottolinea il paragrafo che conclude il documento, resta “un’azione di aumento dell’offerta abitativa a canoni accessibili”. Su questo fronte sono due i progetti in cantiere per offrire alloggi a canone calmierato ma, prosegue la nota: “i numeri di questa offerta sono insufficienti per rispondere alla domanda di casa ad affitti sostenibili, che quotidianamente incontriamo. Per questo le occasioni di progettazione e realizzazione di nuovi interventi devono tornare a essere una leva strategica di crescita della cooperativa insieme a un’attività di advocacy per costruire le condizioni con le istituzioni affinché questi possano realizzarsi”.
Nel suo bilancio sociale DAR = CASA valorizza la partecipazione all’attività associativa all’interno di Legacoop Abitanti e di Legacoop come occasioni per condividere, anche a livello nazionale, strumenti, opportunità e temi di interesse da portare al mondo istituzionale, anche guardando alle risorse attivabili dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato alla Commissione Europea dal Governo Italiano.
“Con l’obiettivo – conclude la nota – di ampliare la nostra capacità di intervento e in generale quella della cooperazione di abitanti, che può tornare a essere uno strumento centrale di risposta ai bisogni abitativi sociali”.

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